Il più significativo della civiltà italica della Campania

Ti racconto

Il Museo

La storia del
Museo Campano di Capua

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1870

Fondazione

Fondato nel 1870, sotto l'impulso del canonico Gabriele Iannelli, archeologo e intellettuale in contatto con Theodor Mommsen, in seguito al Decreto Reale del 21 agosto 1869, con il quale venne istituita la “Commissione per la Conservazione dei Monumenti ed Oggetti di Antichità e Belle Arti nella Provincia di Terra di Lavoro”, la quale, constatata l’esistenza nella Provincia di una considerevole quantità di materiale di pregio archeologico ed opere d’arte malamente custodita e destinata a sicura distruzione, deliberò la fondazione del museo e Capua, illustre ed antica metropoli della Campania, venne prescelta quale depositaria delle più fulgide memorie della Regione.

Nella varietà e vastità del anticapatrimonio archeologico, storico, artistico e librario che ospita è lo specchio fedele ed eloquente della trimillenaria vita di una metropoli come Capua che ha visto avvicendarsi nella sua duplice sede, di volta in volta, Osci, Etruschi, Sanniti, Romani, Longobardi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi, Spagnoli e così di seguito. La sua storia è legata, fra gli altri ai nomi di Spartaco e Annibale, Pandolfo Capodiferro e Pietro della Vigna, Cesare Borgia ed Ettore Fieramosca.

I reperti che accoglie, monumenti e documenti di preziosità incalcolabile, sono stati illustrati negli ultimi secoli da studiosi di prim’ordine da Michele Monaco ad Alessio Simmaco Mazzocchi, da Gabriele Iannelli a Teodoro Mommsen, da Julius Belloch a Jaques Heurgon ad Amedeo Maiuri, e sono tuttora oggetto di acute ed accurate indagini da parte di personalità culturali di alta qualificazione scientifica.

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1874

Inaugurazione

Aperto al pubblico il 31 maggio 1874 con un mirabile discorso dell’Abate Luigi Tosti ebbe come primo Direttore il Prof. Gabriele lannelli, suo fondatore, insigne archeologo, storico, epigrafista che al dire di Norbert Kamp “possedeva una visione davvero unica per i suoi tempi dell’intera tradizione capuana”, fu ritenuto da Amedeo Maiuri “il più significativo della civiltà italica della Campania”.

Ha sede nel quattrocentesco Palazzo Antignano, considerato un raffinato esempio dell’architettura civile catalana. La costruzione originaria del Palazzo risale probabilmente al IX secolo, cioè all’epoca della fondazione della Capua longobarda. La trasformazione definitiva del palazzo e l’ampliamento dello stesso mediante la costruzione di un cavalcavia è attestato dal “Regesto della Cancelleria Aragonese” dove si legge che Alfonso I d’Aragona nel 1453 “ratifica e conferma a Francesco Antignano la licenza di costruire una lamia vicino alle pareti del sedile chiamato degli Antignano in Capua”. Incorpora le vestigia di San Lorenzo ad Crucem, una chiesetta di età longobarda nel sito di uno dei tre Seggi nobiliari della città e vanta lo splendido portale durazzesco-catalano che reca incastonati gli stemmi degli Antignano e d’Alagno. Il percorso museale si articola altresì attraverso i locali del Convento della SS. Concezione annessi a quelli di Palazzo Antignano all’atto della fondazione del Museo.

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1943

Rovine e Rinascita

II 9 settembre 1943 un violento bombardamento aereo rase al suolo molto edifici della città di Capua tra cui il Museo Campano. Fortunatamente tutte le collezioni erano state preventivamente messe al sicuro e custodite dal Direttore, Luigi Garofano Venosta, e così potettero essere salvate.

II faticoso e lungo lavoro di ricostruzione iniziato nel 1945 fu portato al termine nel 1956 epoca nella quale si riaprirono al pubblico le nuove sale nelle quali le collezioni furono sistemate con i più moderni criteri museografici tali da rendere il Museo Campano tra i più importanti d’Italia e tra i più notevoli d’Europa.

AI primo Direttore Iannelli, successero negli anni molti direttori, il Comm. Giacomo Gallozzi, il Prof. Salvatore Garofano, il Comm. Raffaele Orsini, l’Avv. Luigi Garofano Venosta, il Prof. Dott. Francesco Luigi Garofano Venosta, il Prof. Antonio Marotta, il Dott. Carlo Crispino, il Prof. Giuseppe Centore ed attualmente il Dott. Giovanni Solino.